“Perdona,
caro Dio, perdona l’uomo ingrato; non far che il suo peccato rattristi più il
Tuo Cuore!”(1).
Padre, Gesù agonizza nel Getsemani, Gesù suda Sangue, Gesù è triste fino alla morte. Col Suo Volto che gronda Sangue sembra un agnello ucciso, sembra un agnello sgozzato, che geme, langue, e non trova pietà!
Padre,
perdona! Padre, Gesù sta scontando i peccati dell’umanità! Ha sofferto
abbastanza il Tuo Figlio, i peccati li ha pagati tutti alla Tua Giustizia in
quella terribile notte nel Getsemani, in quell’ora in cui si aspettava che
tutto dovesse compiersi per la Tua Santissima Volontà, per placare la Tua Ira e
la Tua Giustizia, e per ottenere il perdono e la salvezza delle Tue creature.
Padre,
se gli uomini sono ancora ingrati, per quell’agonia, per quel Sangue che Si
rinnova ogni giovedì in tutti i Tabernacoli del mondo e per mezzo dei Sacrifici
Eucaristici, Padre, se Tu hai pietà di quella visione dei Dolori del Figlio
Tuo, devi perdonare l’uomo ingrato!
Tu
puoi non indurlo in tentazione, allontanando, distruggendo Satana ed evitando
le tentazioni.
Il
Tuo Cuore non si rattristi più!
Le
tentazioni sono prove inevitabili che Tu dai ai Tuoi Figli per constatarne la
filiale devozione al Tuo Amore paterno. Ma, Padre, ormai il Tuo nemico ha
sconvolto il mondo, ha sconvolto le menti dei Tuoi figli, ed essi non sanno più
quello che fanno, non sanno più distinguere ciò che viene dal Bene e ciò che
viene dal Male.
Ed
allora tutta l’umanità Ti presenta il Figlio Tuo nell’Orto del Getsemani. Te Lo
presenta nel momento in cui Egli Si sente sconfortato sino alla morte per l’abbandono
in cui Lo hai lasciato. Te Lo presenta quando Egli suda Sangue, e per mezzo
dell’Angelo, per fare la Tua Santissima Volontà, Egli beve il Calice dell’amarezza
fino in fondo.
L’umanità
Ti presenta il Figlio Tuo nel momento in cui Egli Si lascia incatenare,
insultare dai Suoi nemici, e lascia il Getsemani per abbandonarSi totalmente
alla volontà dei Suoi sgherri e per abbandonarsi totalmente alla Tua Santa
Obbedienza.
Per
questa visione, Padre - Ti preghiamo noi a nome di tutta l’umanità –
perdona, perdona l’uomo ingrato e fa’ che il suo peccato non rattristi più il
Tuo Cuore!
Noi,
le Tue piccole adoratrici, siamo qui per questo: perché il Tuo Cuore non sia
rattristato per le ingratitudini dei nostri fratelli, per la loro dimenticanza,
per la loro lontananza dal Tuo Cuore, per le loro colpe, per i loro peccati.
Noi
siamo qui a chiederTi perdono e a dirTi per loro: noi vogliamo adorarTi e consolarTi, perché per mezzo di questo
piccolo sacrificio… perché rispetto ai Tuoi tormenti, Padre, quello che noi
facciamo per Te è un sacrificio veramente piccolo: però sappiamo che il nostro –
unito agli altri piccoli sacrifici – formerà una forza, una forza capace di
dare consolazione al Tuo Cuore, riparando con la nostra preghiera e con la
nostra offerta d’amore i peccati dei nostri fratelli.
E
il Tuo Cuore Si plachi, Si plachi nel Dolore e nella Giustizia, e ci dia la
pace, la pace che solo Tu puoi donare.
Per
il Tuo Figlio nel Getsemani, per la Sua Santissima ed atroce Agonia, Padre, dai
pace ai nostri cuori e al mondo intero.
Così
sia.
1. Versi di un canto
tradizionale sulla Passione che la Portavoce sta eseguendo quando sopraggiunge
questo Messaggio.
Fonte: © all rights reserved - Assunta Veltre, Ad Lucem per Crucem, Ed. Segno, Udine, 1992.
Fonte: © all rights reserved - Assunta Veltre, Ad Lucem per Crucem, Ed. Segno, Udine, 1992.
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